Isola della Cura

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I Lazzaretti Veneziani sono un progetto ecomuseale dedicato alla Laguna di Venezia e ai suoi beni materiali e immateriali diffusi sul territorio, quali testimoni di identità e memoria per la popolazione abitante e per una migliore conoscenza, valorizzazione e tutela condivisa con gli studiosi, gli appassionati e i visitatori.

In quest'ottica, dal 2021 si sviluppa la felice collaborazione fra i Lazzaretti Veneziani e i nuovi proprietari dell'isola della Cura in Laguna nord. Sono stati finora realizzati:

  • una prima pubblicazione: il 46° numero di ArcheoVenezia, periodico di informazione edito dall'Archeoclub d'Italia Sede di Venezia;
  • due visite guidate con imbarcazioni tradizionali all'interno del festival Civiltà sull'Acqua;
  • un incontro tematico della Rassegna di Archeologia condiviso con Soprintendenza ABAP di Venezia e Laguna e Università Ca' Foscari;
  • due poster didattici all'interno del progetto vincitore del "Bando per la valorizzazione del patrimonio archeologico" della Regione Veneto.

La Laguna di Venezia è un’area di grande interesse archeologico, specialmente nella parte settentrionale, perché sempre frequentata dall’epoca antica. La conformazione delle isole e la concentrazione di popolazione sono molto cambiate nel corso dei secoli, alcune oggi sono deserte, altre scomparse. La zona fra le barene a nord-est di Torcello, come confermato da numerosi ritrovamenti e studi, era l’area portuale di Altino, città paleoveneta e poi romana, importante nodo viario e commerciale tra Ravenna e Aquileia.
Le diverse indagini effettuate finora hanno individuato sull’isola della Cura e dintorni ben 24 strutture, di varie epoche e tipologie: edifici, strade, torri, peschiere, saline, fondazioni lignee, arginature, oltre a numerosi reperti. La Cura fu quindi utilizzata per scopi agricoli e per l’allevamento ittico fino alla Seconda Guerra Mondiale. Abbandonata e depredata, è stata infine venduta di recente a privati veneziani, che hanno manifestato le loro volontà non speculative, intendendo rendere invece l’isola fruibile di nuovo agli appassionati.

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Il fascino dell'isola della Cura fra storia e paesaggio, distese d'acqua e flora selvatica.

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La testimonianza di Alvise Bottoni, proprietario della Cura.