Archivio G.B. Stefinlongo

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L’Archivio G.B. Stefinlongo è il "cuore" esemplare de La Biblioteca delle Isole, centro di ricerca e media dell'ecomuseo dei Lazzaretti Veneziani. Si compone del materiale donato dall'architetto Giovanni Battista Stefinlongo, per molti anni socio dell’Archeoclub di Venezia, con cui ha promosso diverse iniziative (fra cui l’incontro di studi “Un futuro per le antiche fortificazioni” 1997, la mostra “La Torre Massimiliana” 1998, il convegno “Le isole e i giardini nel paesaggio della Laguna di Venezia” 1999).

Raccoglie materiale documentario e cartografico: 174 esami e 9 tesi di laurea realizzati tra il 1977 e il 1997, afferenti al corso di Restauro Urbano presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) di cui Stefinlongo è stato docente per molti anni.

La maggior parte dei lavori coinvolge la Laguna di Venezia, in particolare le isole caratterizzate dalla presenza di fortificazioni militari. In alcuni casi vengono studiate le fortificazioni veneziane in terraferma e nel Mediterraneo, in altri vengono indagati i sistemi fluviali dell'entroterra lagunare.

I luoghi fortificati della Laguna di Venezia costituivano per i futuri architetti e urbanisti occasioni didattiche preziose, stimolando potenzialità di progetto e fruizione uniche: queste architetture infatti furono costruite come elementi di una rete di funzioni tra loro complementari, pensate per lavorare come sistema.

Strumenti redazionali e contenuto evoluto
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Fra i materiali in Archivio

Dall'impostazione dei lavori emerge l'intenzione di sviluppare negli studenti una sensibilità e una capacità di lettura a profondità diverse, attraverso un progetto di conoscenza integrato che permetta di assumere uno sguardo competente. Questo avvenne in decenni in cui si diffuse un'attenzione fino ad allora inedita verso le isole della Laguna di Venezia, al tempo ancora poco esplorate e lontane dall'essere valorizzate. L'analisi del luogo era sempre strutturata attraverso più livelli di lettura per indagare l'ambiente naturale, la viabilità, l'urbanistica e la sua trasformazione nel tempo, gli aspetti monumentali e storici, le caratteristiche architettoniche, l'analisi fotografica e cromatica, i materiali dell'ambiente costruito e le relazioni tra questi aspetti.

Da questo accurato approccio analitico non risulta una gerarchia per cui un aspetto prevalga sull'altro: i livelli si sovrappongono come fogli di carta da lucido per restituire la complessità dei luoghi in un unico sguardo. In particolare l'attenzione al paesaggio è botanica: non è mai considerato come generico "verde", ma come attore vivo del progetto in quanto habitat. Ogni tema di analisi a sua volta si dirama in più direzioni che, integrandosi, vanno a definire i tratti del genius loci; gli interventi di nuova costruzione prendono forma come esito dell'incontro tra istanze progettuali e sintesi delle caratteritiche emerse dall'analisi di un luogo considerato sempre come ecosistemaLa stessa perizia si riscontra nelle diverse scale, da quella territoriale a quella architettonica, propedeutiche tra loro e sempre in dialogo, passando dai flussi di viabilità regionale al dettaglio 1:20 per riattivare un percorso antico che torna attivo e vissuto.

Responsabile di progetto: Alice Doro - Dott.ssa in Architettura per la conservazione, Consiglio Direttivo Archeoclub di Venezia

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G.B. Stefinlongo con gli studenti e i soci Archeoclub di Venezia in occasione del campo di lavoro organizzato nel 1998 per sollecitare la necessità del recupero della Torre Massimiliana di Sant'Erasmo (al tempo abbandonata e utilizzata come magazzino agricolo e quindi restaurata a seguito dell'opera di sensibilizzazione promossa tramite un convegno, una mostra e il campo di lavoro).