di Paola Dubini (Università Bocconi di Milano)
I Lazzaretti Veneziani sono un progetto imprenditoriale non profit a base culturale e sociale che realizza e attiva sul territorio lagunare l’Agenda 2030. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite è un programma d'azione per tutti e per tutte le organizzazioni che declina, in 17 obiettivi strategici e interconnessi, un modello di sviluppo sostenibile attento alle risorse, orientato alle prossime generazioni, solidale e inclusivo. L’ecomuseo dei Lazzaretti Veneziani mette in relazione persone con interessi diversi stimolate a conoscere: il luogo emblematico che per primo ha sviluppato le pratiche e i sistemi di contrasto alle pandemie ai quali ancora oggi facciamo riferimento; la storia culturale, ambientale, militare di un territorio a geografia composita; una destinazione digitale e fisica dove sperimentare una cittadinanza consapevole; un terreno di sperimentazione istituzionale finalizzato alla costruzione di capitale sociale.

Gli obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite
La specificità del progetto ecomuseale e la sua forte valenza innovativa fanno propria la fragilità dell’ecosistema di cui sono parte. La sessantina di isole minori che compongono l’arcipelago veneziano è nella stragrande maggioranza dei casi dismessa e abbandonata; le poche isole recuperate sono gestite in larga parte in logica privatistica o commerciale; l’isola del Lazzaretto Nuovo è invece l’unica isola dell’arcipelago recuperata e gestita per essere restituita alla collettività senza fini di lucro. Il progetto dei Lazzaretti Veneziani è partito dal Lazzaretto Nuovo, storica soglia di Venezia in mezzo alla Laguna, luogo di incontro fra culture e commerci, tecnologicamente all’avanguardia nella gestione dell’emergenza sanitaria e nell’implementazione di pratiche innovative di gestione consapevole delle risorse naturali, ma anche potenzialmente luogo di rischio per l’incolumità della salute della città e quindi necessariamente tenuto ai bordi; in epoca di (post) pandemia costituisce un punto anche fisico di riflessione sulle sfide che l’obiettivo 3 dell’Agenda 2030 (dedicato a salute e benessere) pone a livello territoriale nella realizzazione di città e comunità sostenibili (obiettivo 11).
Quella di Venezia è la laguna più estesa del Mediterraneo e la più importante zona umida d’Italia per l’avifauna acquatica, sottoposta ad un forte rischio ambientale; rispetto ad un secolo fa, oggi rimane poco più di un quarto delle “barene” naturali, praterie di bassa vegetazione piatte e fangose che ospitano flora e fauna endemiche, e la profondità media delle acque è triplicata, alimentando fenomeni erosivi dovuti alla crescente forza delle correnti collegate alle maree. Occuparsi di questo ecosistema è coerente con gli obiettivi 13, 14 e 15 (lotta al cambiamento climatico, vita sott’acqua, vita sulla terra).
Lo sforzo di ricerca e di divulgazione che l’ecomuseo svolge è interdisciplinare, orientato alla conservazione della memoria e all’attivazione di conoscenza attorno alla città di Venezia, le isole e la Laguna; la declinazione delle attività proposte pratica da un lato l’obiettivo 4 (istruzione di qualità) e dall’altro l’obiettivo 10 (ridurre le disuguaglianze). Professori universitari, studenti, famiglie, turisti sono esposti ad una serie di occasioni di svago e apprendimento orientato alla scoperta e al fare. Il progetto ha una forte valenza sociale e ambientale e si inserisce in una economia locale caratterizzata da esperienze di nicchia annegate in esperienze massificanti e massificate; la sua sostenibilità economica si lega alle sfide poste dagli obiettivi 8 e 12 in materia di turismo sostenibile, e all’obiettivo 11 per quanto riguarda il territorio che comprende Venezia e Laguna.
Sul piano istituzionale, il governo del progetto è promosso da due associazioni distinte ma collegate, concessionarie dell’isola del Lazzaretto Nuovo: Archeoclub d’Italia Sede di Venezia e Ekos Club. La prima associazione si concentra sulla conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico e archeologico, la seconda ne allarga il raggio d’azione a comprendere lo studio e la valorizzazione naturalistica, paesaggistica e territoriale. L’isola del Lazzaretto Nuovo è di proprietà comunale e ospita un deposito dello Stato; diversi volontari partecipano alle attività di conservazione e valorizzazione; la rete di partnership locali, nazionali e internazionali è cresciuta nel tempo; il delicato equilibrio fra i diversi portatori di interesse realizza i principi dell’obiettivo 17 (partnership per gli obiettivi).
L’aspetto interessante del progetto, rispetto all’Agenda 2030, non è tanto il fatto che “tocca” tanti obiettivi, ma il modo in cui essi sono messi in relazione: il luogo e le attività svolte si propongono di sviluppare curiosità e conoscenza (obiettivo 4) in tanti gruppi diversi di persone (obiettivo 10) attorno a un luogo specifico (obiettivo 11) e riconosciuto come fragile da un punto di vista ambientale (obiettivi 3, 13, 14, 15) attraverso progetti orientati a un turismo sostenibile (obiettivo 8 e 12). Buona visita!
L'articolo è stato pubblicato nel numero di novembre 2022 del magazine de La Biblioteca delle Isole (rubrica "L'Argomento").
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"L'isola colpisce perché è una dimostrazione vivente di come si possano assumere punti di vista diversi che trovano una quadra."