Monitoraggio marine litter con Venice Lagoon Plastic Free

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All'interno della dimensione paesaggistica "Il Sentiero delle Barene", nel 2022 l'ecomuseo dei Lazzaretti Veneziani ha sottoscritto un memorandum di cooperazione con l'associazione Venice Lagoon Plastic Free, concordi sull’importanza della sensibilizzazione e della partecipazione della cittadinanza per la salvaguardia del pianeta e, nella fattispecie, della nostra Laguna quale esempio a livello internazionale.

La prima attività in programma consiste nel monitoraggio stagionale (primavera, estate, autunno, inverno) del marine litter, i rifiuti marini spiaggiati, con iniziative di clean up partecipato. L'attività è inserita nei progetti europei Horizon 2020 "In-No-Plastic" (Strategie innovative per la prevenzione, la rimozione e il riutilizzo dei rifiuti marini plastici) e "Maelstrom" (Tecnologie smart per la rimozione e la gestione sostenibile dei rifiuti marini).

"Abbiamo scelto l'isola del Lazzaretto Nuovo come laboratorio d’eccellenza - racconta Venice Lagoon Plastic Free - sia per il suo progetto di rinascita ecomuseale, che ha nella citizen science e nell'outdoor education due fondamenti, sia per il particolare interesse legato alla sua posizione endolagunare: situata all'interno della Laguna lungo canali a diverso scorrimento e senza un uso diretto della riva, diversamente dai consueti siti costieri marittimi, offre infatti una particolare condizione per questo tipo di azioni. Al progetto è stato dedicato il lato est dell'isola lungo il Canal Tresso, una zona quasi "intatta" in cui la rimozione e lo studio dei depositi sono resi interessanti perché composti unicamente da rifiuti spiaggiati dalle acque (diversamente da una spiaggia dove i rifiuti possono essere abbandonati dai visitatori) e perché è possibile indagare una "stratificazione storica". 

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Le diverse occasioni di attività sul lato est dell'isola.

Anticipato da un primo monitoraggio nell'aprile 2021, a marzo 2022 è stata effettuata una sessione utilizzando l'app dedicata sviluppata da VLPF. L'app consente all'utente di registrare il tipo, le dimensioni e il materiale di ciascun pezzo di macrorifiuto trovato all'interno di un'area predeterminata di cento metri; questi dati vengono poi condivisi con le autorità competenti per migliorare la conoscenza scientifica della gravità del problema. Nel giugno 2022, all'interno delle iniziative legate alla Giornata Mondiale dell'Ambiente, il Lazzaretto Nuovo ha quindi ospitato un team di volontari dei progetti In-No-Plastic e Maelstrom. Il terzo monitoraggio 2022 si è tenuto a settembre come Giornata Ecologica, all'interno del festival "Civiltà sull'Acqua" e in occasione del World Cleanup Day, con il coinvolgimento degli allievi della Scuola Navale Militare "Francesco Morosini" di Venezia. Il quarto monitoraggio di febbraio 2023 è stato inserito nella serie documentaria canadese "Espèces d'ordures" di TV 5 Monde.

La presentazione dei primi risultati si è svolta il 4 aprile 2023 in sinergia con il progetto Interreg  "HATCH - Hadriaticum Data Hub" (Strumenti transfrontalieri per la pianificazione dello spazio marittimo), in occasione della visita in isola dei partner italiani e croati coordinati da Università IUAV di Venezia e CORILA - Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia.

I PRIMI RISULTATI

I monitoraggi condotti su un transetto di 100 metri, lungo il versante est dell’isola riservato al progetto, si sono avvalsi dell’utilizzo di protocolli internazionalmente codificati ed in linea con EMODnet Chemistry, secondo il Marine Litter Database (MLDB) format.

In particolare i dati hanno evidenziato una relativa omogeneità nel numero degli oggetti raccolti dal 2021 al 2023, con l'esclusione del mese di settembre 2022. 
La densità riscontrata è in linea con la media italiana di 8 pezzi di marine litter per ogni metro lineare. La soglia europea per considerare una spiaggia in buono stato ambientale prevede meno di 20 rifiuti abbandonati ogni 100 metri lineari. Il livello di inquinamento da macroplastiche è quindi elevato, nonostante l'isola non abbia una popolazione residente né alcuna forma di turismo di massa: i rifiuti spiaggiati sono quindi esogeni all'isola.

I dati hanno inoltre evidenziato un elevato numero di  frammenti di plastiche non altrimenti identificabili, della misura superiore a 2 cm ed inferiore a 50: ciò comproverebbe la presenza di una stratificazione di rifiuti marini nell’isola, che nel tempo tendono a frammentarsi e spezzarsi in pezzi sempre più piccoli. Al secondo posto per numero di ritrovamento, si collocano i pezzi di polistirolo, assieme a bottiglie e pacchetti di patatine e dolciumi, dai connotati di uso urbano-ricreativo (overtourism, ristorazione).

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La partnership nelle parole di Davide Poletto, executive director Venice Lagoon Plastic Free