Il Partner è la rubrica del magazine digitale La Biblioteca delle Isole che racconta le tante collaborazioni che costituiscono l'ecomuseo dei Lazzaretti Veneziani, guardandolo dal punto di vista delle realtà che vi partecipano.
Questi i contributi pubblicati nei numeri del magazine fin qui distribuiti a oltre cinquemila iscritti tramite newsletter.
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FONDAZIONE ITALIA PATRIA DELLA BELLEZZA
Il vero talento dell’Italia è la bellezza: per valorizzarla, nella sua accezione più ampia e universale, la Fondazione Italia Patria della Bellezza ha adottato un approccio "dal basso", con l’obiettivo di sostenere i progetti di comunicazione legati a turismo, cultura, creatività, che si distinguono per la capacità di promozione del territorio, coinvolgendo le comunità locali, trovando nuove chiavi di lettura e di narrazione del patrimonio materiale e immateriale. È un'idea di bellezza unica, irripetibile e plurale, fatta di arte, storia, cura del paesaggio, ricerca scientifica e tecnologica, progettualità ed eccellenza manifatturiera, intesa come il naturale elemento differenziante del nostro Paese: una vera e propria risorsa strategica da cui ripartire.
Per questo motivo la Fondazione ha deciso di sostenere il progetto delle associazioni Ekos Club e Archeoclub di Venezia per i Lazzaretti Veneziani, luogo simbolo di bellezza meno nota al grande pubblico, prezioso ambiente storico e naturale valorizzato da una comunità attiva, per avviare un’apertura a una dimensione sempre più digitale, con un nuovo sito web, rinnovato nella struttura, nei contenuti e nell’usabilità, video promozionali, e una serie di visite e attività virtuali per consentire a sempre più persone la conoscenza e la fruizione di un patrimonio così significativo, emblema di identità e resistenza in un territorio messo a dura prova dai cambiamenti climatici e dal turismo di massa.
VENIPEDIA
Fin dalla sua nascita, Venipedia è dedicata alla divulgazione culturale, alla sostenibilità, alla valorizzazione del territorio, delle eccellenze e delle realtà meritevoli. L’iniziativa Venipedia Virtuosa nasce per valorizzare e per supportare queste ultime, attraverso la propria struttura, il proprio know-how innovativo e attraverso la propria piattaforma tecnologica e comunicativa.
Nel 2020, nell’anno della pandemia globale, ha deciso di lanciare ufficialmente l’iniziativa Venipedia Virtuosa in occasione della sinergia con i Lazzaretti Veneziani, eleggendoli a progetto pilota dell’iniziativa stessa.
La scelta dei Lazzaretti Veneziani è stata fatta per il valore che la storia, il presente e il futuro di questo luogo rappresenta: un simbolo di innovazione, di soluzioni propositive e di benessere olistico, dove l’ambiente, il paesaggio e la storia si incontrano in una unica isola nel mezzo della Laguna veneziana.
È anche un luogo dove Venipedia vede le potenzialità per creare un reale ecosistema che possa di nuovo essere una cittadella dell’innovazione al servizio dei grandi temi del futuro, come la prevenzione, la sanità e la sostenibilità ambientale. Temi che gli sono storicamente propri e che oggi più che mai sono vitalmente importanti. Questo grazie anche all’egregio lavoro delle associazioni che da più di quarant'anni si prendono cura dell’isola del Lazzaretto Nuovo. Guarda la testimonianza video!
CONTRATTO DI AREA UMIDA PER LA LAGUNA NORD DI VENEZIA
Il Contratto di Area Umida è uno strumento di governance partecipata, orientato a valorizzare la disponibilità alla cooperazione delle comunità locali per gestire gli ecosistemi delle zone umide costiere e i relativi aspetti socioeconomici, lo sviluppo e la conservazione di queste aree fragili, superando le frammentazioni che spesso mettono a repentaglio la sostenibilità.
Testare in alcuni contesti pilota di Italia e Croazia l’efficacia di tale strumento è stato l’obiettivo del progetto CREW, co-finanziato dal Programma Interreg Italia-Croazia 2014-2020, avviato nel dicembre 2018 e ora prossimo alla conclusione.
Oltre a coordinare il progetto transfrontaliero nel suo complesso, l’Università Iuav di Venezia è stata responsabile dell’elaborazione del Contratto di Area Umida per la Laguna Nord di Venezia, scelto come esperienza pilota per la sua peculiare complessità, ma anche per la rilevanza che riveste a livello locale, regionale, nazionale e internazionale.
Il percorso per la costruzione del Contratto è stato avviato a settembre 2019 con una serie di incontri informativi nei principali comuni dell’area coinvolta. Il lavoro è proseguito con momenti di ascolto, partecipazione pubblica e negoziazione, anche attraverso due tour per la formulazione del quadro conoscitivo svolti dal gruppo di lavoro, numerose assemblee plenarie on-line e l’organizzazione di tre tavoli di lavoro, dedicati a: (1) tutela ecologica e idromorfologica e gestione del moto ondoso, (2) attività produttive e ricreative, agricoltura, caccia e pesca, promozione e accoglienza turistica, (3) residenzialità.
Giovedì 15 luglio il Contratto è stato sottoscritto da parte di 31 attori istituzionali e non: enti pubblici, associazioni del territorio, operatori economici, le Università degli Studi di Padova e Università di Ca’ Foscari, a vario titolo interessati alla laguna nord.
Con la firma si è dato avvio alla fase attuativa, che vedrà tutti i soggetti coinvolti partecipi nel dare vita alle iniziative previste nel Programma d’Azione. Dalla definizione partecipata di uno Statuto dei luoghi della laguna nord al miglioramento dell’accessibilità degli spazi pubblici lungo la gronda lagunare; dalla definizione di una strategia integrata relativa alla mobilità sostenibile in laguna nord alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale della pesca, della gastronomia, del merletto.
Le associazioni dei Lazzaretti Veneziani l'hanno sottoscritto, vai al Contratto!
TAKING ACTION. LOW-TECH AS INNOVATION
International Workshop 11/18.09.2021
Sabato 18 settembre 2021 è stata inaugurata nell'isola del Lazzaretto Nuovo un’architettura sperimentale in autocostruzione, "necessaria" e low-tech: un padiglione polifunzionale a destinazione didattica smontabile e completamente reversibile, utilizzando materiali biocompatibili e di recupero, realizzato da studenti dello IUAV Istituto Universitario di Architettura di Venezia nell'ambito del Workshop "Taking Action. Low-tech as innovation", coordinato dal professore Giovanni Mucelli e dall’architetto Andrea Maggiolo, nato dalla collaborazione tra l’Unità di Ricerca “Laboratorio Sperimentale del Saper Fare” (SF_Lab) Iuav di Venezia e l'organizzazione internazionale EAHR di Copenhagen (Emergency Architecture & Human Rights).
Una struttura funzionale ma nel contempo evocativa (la forma ricorda una carena di nave, il colore delle sue parti rosso cinabro come le antiche scritte sui muri all’interno del Tezon Grande e la sua copertura rimanda alle vele delle navi commerciali in rada per la quarantena), che verrà utilizzata dai Lazzaretti Veneziani per attività didattiche e come copertura ombreggiante nell’attività di scavo archeologico.
Il workshop, inoltre, vuole essere una occasione seminariale didattica, di ricerca e di progetto, basata sulla sperimentazione innovativa di un fare, necessario, attento all’uso delle risorse e dei materiali locali, attraverso l’utilizzo di tecniche costruttive ibridate a bassa sofisticazione coerenti con le conoscenze e il know-how del contesto di riferimento, i cui obiettivi formativi sono l’apprendimento di una tecnica costruttiva semplice attraverso metodi di learning by doing; il monitoraggio attivo nei mesi successivi della struttura realizzata al fine di valutarne criticamente l’affidabilità nel tempo, in relazione alle sollecitazioni ambientali e d’uso in ecosistema particolarmente delicato ed eccezionale come quello della Laguna di Venezia.
L’iniziativa è parte integrante di una ricerca Iuav multidisciplinare che ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio archeologico, architettonico e ambientale della Laguna di Venezia, attraverso installazioni e infrastrutture lignee temporanee, coerenti con la natura anfibia e mutevole dell’ambiente lagunare. Testimoni di un passato denso e operoso, ma nel contempo nuovi luoghi di informazione e formazione su una Laguna, ormai scomparsa, meno vuota e fortemente dinamica, capace di divenire fulcro di attività commerciali ed economiche: porto delle città romane e bizantine della fronda lagunare. Nuovi luoghi che, oltre a condurre ed orientare, possano costituire una rete informativa sperimentale, una sorta di grande museo diffuso, attraverso il quale far rivivere e raccontare, ai nuovi visitatori, la complessità e la dimensione di un passato le cui testimonianze archeologiche, ormai, sono quasi completamente scomparse per l’inesorabile aumento di quel elemento di vuoto (l’acqua) che contrariamente nel passato è stato fonte di prosperità e civiltà. Un nuovo saper fare che induca ad una riappropriazione fisica e culturale della Laguna Nord quale luogo di testimonianza storica e di eccezionalità ambientale. Guarda il video!
FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA
Le relazioni tra la Fondazione Querini Stampalia e le associazioni Archeoclub d'Italia Sede di Venezia ed Ekos Club, promotrici dell’ecomuseo dei Lazzaretti Veneziani, risalgono a una trentina di anni or sono.
Dal 1991 vengono ospitate, prima nell’area restaurata da Carlo Scarpa e poi nell’auditorium progettato da Mario Botta, le conferenze della manifestazione biennale "Rassegna di Archeologia", che ha ormai raggiunto la XVI edizione.
Archeoclub ed Ekos Club si sono rivelate anche una risorsa indispensabile e un prezioso aiuto in un momento di seria crisi economica, dovuto ai tagli dei fondi pubblici destinati ai servizi. Dal 2012 la Fondazione ha organizzato l'apertura del Museo grazie alla disponibilità di volontari di varie Associazioni, in primis gli stessi Ekos Club e Archeoclub - il cui Presidente, Gerolamo Fazzini, ha aderito prontamente all'appello della Querini - ai quali si sono iscritte molte persone appartenenti alla membership della Querini Stampalia. Una rete di oltre un centinaio di volontari ha permesso la fruizione al pubblico delle attività espositive del Museo e l'apertura notturna della Biblioteca e, dopo la partecipazione ad alcuni corsi, anche piccole manutenzioni sui libri più utilizzati.
L’ecomuseo dei Lazzaretti Veneziani ha inoltre ospitato nelle isole del Lazzaretto Nuovo e del Lazzaretto Vecchio gli Amici, i volontari e i dipendenti della Fondazione, offrendo momenti di incontro e visite guidate: un'occasione unica per scoprire aree della laguna meno frequentate e conoscere una parte della storia della Serenissima, oggi più attuale che mai.
Frutto di tale importante cooperazione culturale sono, inoltre, alcune esposizioni allestite nelle sale della Fondazione. Tra queste, "Navi, squeri, traghetti da Jacopo de' Barbari" del 2013, che ha permesso ai visitatori di rivivere il tempo in cui Venezia era "la regina dei mari", e l'evento realizzato lo scorso anno, legato alla pandemia del Covid19, "C'era una volta la peste. Venezia e le misure di contenimento del morbo tra '500 e '600", una rassegna di documenti, volumi antichi, stampe, e mappe per ripercorrere la storia delle grandi pestilenze del passato.
POLITECNICO DI TORINO: SOCIOLOGIA URBANA E LEGISLAZIONE DEI BENI CULTURALI
Nella primavera del 2021, una collaborazione informale tra l'ecomuseo e i corsi di Sociologia Urbana e Legislazione dei Beni Culturali e Urban Sociology and Cultural Heritage Legislation della Laurea Magistrale in Architettura per il Restauro e la valorizzazione del Patrimonio del Politecnico di Torino, ha permesso agli studenti di affrontare il caso-studio dei Lazzaretti Veneziani come esempio di "bene comune" all'interno di una cornice di valorizzazione e di promozione culturale e turistica in una città complessa come Venezia.
Nonostante il periodo di pandemia dovuto al Covid-19 non abbia purtroppo permesso una visita in loco da parte degli studenti, il caso-studio ha suscitato un sincero interesse, proprio per il pregresso ruolo dei Lazzaretti nell'opera di contenimento e prevenzione della peste nei secoli passati.
Affrontare il caso dei Lazzaretti Veneziani ha significato, per gli studenti, trovarsi di fronte ad una realtà di sicuro valore storico-artistico rapportandosi ad essa con gli strumenti dell'indagine sociale e partecipativa (a cui si devono aggiungere le nozioni di Legislazione dei Beni Culturali che, sebbene di carattere teorico, hanno permesso di comprendere più a fondo le vicende legate ai Lazzaretti sotto il profilo giuridico).
Partendo dall'importanza di un tale bene per la città di Venezia, come luogo di partecipazione civica e di "comunità", i temi sono stati molteplici. Tra questi, lo sviluppo negli ultimi anni del fenomeno della digitalizzazione dei beni culturali come incentivo alla conoscenza e alla divulgazione del patrimonio; l'importanza di un network tra i diversi Lazzaretti del Mediterraneo che, sebbene di difficile realizzazione considerando la differente natura giuridica degli stessi, può incentivare sia un percorso di valorizzazione, sia la creazione di una relazione più sistematica tra le diverse realtà; il tema della promozione turistica, con un particolare accento su sostenibilità e accessibilità inclusiva, che si interseca con la conservazione del paesaggio in chiave più naturalistica; nonché il tema degli ecomusei e dei "musei delle città" come testimonianza attiva di un patrimonio condiviso ed embrionale luogo di partecipazione civica.
IL LAZZARETTO DI CAGLIARI IERI E OGGI
La mostra permanente “Il Lazzaretto ieri e oggi” nasce per rispondere all’esigenza di conservare e raccontare la memoria di un luogo: il Lazzaretto, ma non solo. Il quartiere che da esso ha tratto origine e le persone che lo abitano diventano co-protagonisti dell'esposizione. Il racconto si snoda e accompagna il visitatore in un percorso che parte dalla storia dell'istituzione Lazzaretto, il primo a Venezia, per giungere al nostro e arrivare all’origine del Quartiere di Sant’Elia, che è spesso associato all’immagine di ghetto e di disagio sociale. Non sempre emerge la storia, la laboriosità, l'appartenenza al luogo, i ricordi di tempi in cui i bambini giocavano assieme, le donne si incontravano sui ballatoi. Sant'Elia è la memoria della città sin dai tempi remoti, conserva ancora molto che, se valorizzato, può costituire il nucleo di un museo della memoria, i cui reperti sono i racconti di chi lo ha abitato. Sant’Elia è anche natura: il Colle di Sant’Ignazio, che domina il Golfo degli Angeli, offre uno spaccato ricco e complesso della macchia mediterranea, alcune tra le piante officinali che vengono utilizzate per le loro proprietà terapeutiche. Infine, il racconto si fa moderno, contemporaneo grazie alla tecnologia: un sistema multimediale comanda un plastico che narra gli ambienti della struttura nel 1800.
Il patrimonio culturale è un elemento importante su cui basare azioni di dialogo con i cittadini di un territorio, ma non solo. Il dialogo deve avvenire anche tra cittadini di territori diversi che hanno però medesimi interessi. In quest’ottica è nata la collaborazione con i Lazzaretti Veneziani: due isole che hanno attraversato momenti intensi di vita e di abbandono, ma capaci di sopravvivere e rinascere. Due storie che hanno molto in comune. Queste analogie hanno inevitabilmente fatto nascere una comunione di intenti e la volontà di iniziare un percorso condiviso: la prima azione concreta consiste nella presenza di una sezione dedicata ai Lazzaretti Veneziani all’interno della mostra, ma continua con la volontà di organizzare e condividere azioni che portino alla creazione di una rete tra realtà che si muovono nella stessa direzione: aprire i luoghi della cultura affinché siano vissuti e partecipati.
ELESTA TRAVELLING PASSION
Siamo felici di cominciare una collaborazione di responsabilità sociale di impresa (o CSR: corporate social responsibility) con l’ecomuseo dei Lazzaretti Veneziani, realtà di rilievo per l’eredità culturale che conserva e tramanda e per lo sviluppo del territorio lagunare. E l’occasione d'avvio è stata particolarmente significativa: l’escursione, scelta come buona pratica dal Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, per il progetto Interreg Mediterranean “Alter Eco Plus” (strategie turistiche alternative per potenziare lo sviluppo locale sostenibile promuovendo l’identità mediterranea) a cui partecipano partner veneziani, spagnoli, greci, montenegrini e croati. Una giornata che ha compreso la visita dell’isola del Lazzaretto Nuovo, lo spostamento acqueo con l’imbarcazione tradizionale del bragozzo e il pranzo “a chilometro zero” con i prodotti della prospiciente isola di Sant’Erasmo, grazie al coinvolgimento di iniziative significative per il territorio (Terra & Acqua e Experientia).
Il supporto organizzativo che abbiamo fornito gratuitamente è in linea con la nostra strategia d’impresa, che intende gestire le attività valutandone l’impatto sociale, ambientale ed etico. Siamo infatti un tour operator di nuova generazione, al servizio di viaggiatori curiosi, appassionati ed esigenti, con un focus su conoscenza e identità culturale. Sosteniamo la relazione virtuosa fra mondo non profit e impresa a favore della valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale del Paese, e siamo convinti che sia possibile conciliare le esigenze di creazione del profitto aziendale con quelle di creazione di valore per le generazioni presenti e future. Portando all'interno dell'azienda gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, adottando un Codice Etico e metodologie internazionalmente riconosciute, prevedendo un ESG manager che costruisca collaborazioni e attività nel campo della responsabilità sociale di impresa. Crediamo nel potere della bellezza, della relazione sana con la natura, della cultura e dell’arte, che portano gioia e compimento alla vita umana.
VENICE LAGOON PLASTIC FREE
A inizio 2022 abbiamo sottoscritto un memorandum di cooperazione con l'ecomuseo dei Lazzaretti Veneziani per realizzare una serie di attività volte alla rimozione del marine litter, i rifiuti marini, concordi sull’importanza della sensibilizzazione e della partecipazione della cittadinanza per la salvaguardia del pianeta e, nella fattispecie, della nostra Laguna quale esempio a livello internazionale.
Venice Lagoon Plastic Free è un’associazione senza fini di lucro che funge da piattaforma d'azione, coinvolgendo la comunità e collegando in rete organizzazioni a livello locale e internazionale, contribuendo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, adottati da tutti gli Stati Membri delle Nazioni Unite nell'ambito dell'Agenda 2030, e sostenendo l'iniziativa Plastic Smart Cities del WWF nella città di Venezia e nella sua Laguna, che mira a sradicare la plastica in natura entro il 2030.
Abbiamo scelto l’isola del Lazzaretto Nuovo sia per il suo progetto di rinascita ecomuseale, che ha nella citizen science e nell’outdoor education due fondamenti, sia per la sua posizione endolagunare: situata all’interno della Laguna, diversamente dai consueti siti costieri marittimi, offre infatti una particolare condizione per questo tipo di azioni. Al progetto è stato dedicato il lato est dell’isola lungo il Canal Tresso, una zona quasi “intatta” in cui la rimozione e lo studio dei depositi sono interessanti perché composti unicamente da rifiuti portati dalle acque (diversamente da una spiaggia dove i rifiuti possono essere lasciati anche dai visitatori) e perché è possibile indagarvi una “stratificazione storica”.
La prima attività del progetto comprende il monitoraggio stagionale (primavera, estate, autunno, inverno) dei rifiuti marini spiaggiati, con iniziative di clean up partecipato e l’utilizzo di una app che consente all'utente di registrare il tipo, le dimensioni e il materiale di ciascun pezzo trovato all'interno di un'area di cento metri; i dati della ricerca sono quindi condivisi con le autorità competenti per migliorare la conoscenza scientifica sulla gravità del problema. A fine anno saranno resi pubblici i primi risultati del progetto e ognuna delle quattro azioni 2022 è legata a un’occasione internazionale sul tema, con il coinvolgimento di gruppi diversi, fra cui un team di volontari dei progetti EU Horizon 2020 In-No-Plastic e MAELSTROM (che promuovono strategie innovative e tecnologie smart per la prevenzione, la rimozione e il riutilizzo sostenibile dei rifiuti marini plastici).
MUSEO DI STORIA NATURALE DI VENEZIA
Un museo di storia naturale oggi è una macchina complessa che partendo dalle proprie collezioni e da un continuo lavoro di ricerca in ambiente e in laboratorio, produce attività che spaziano dall'educazione e comunicazione scientifica, alla didattica, alla formazione professionale, ai servizi a supporto della cittadinanza, per l'inclusione sociale e la partecipazione attiva alla vita del museo stesso. Ogni museo inoltre rappresenta primariamente la testimonianza dell'evoluzione del territorio in cui sorge, attraverso le raccolte di organismi, piante ed animali, operate nel tempo dagli studiosi che vi hanno lavorato. Il Museo di Storia Naturale di Venezia, conserva infatti imponenti collezioni riferite alla Laguna raccolte nei secoli dai naturalisti veneziani e ora valorizzate attraverso progetti di studio, didattica e divulgazione.
Per questo il Museo ha sempre in progetto di aggiungere un importante tassello alla sua ricca offerta espositiva, con una nuova sezione dedicata alla laguna di Venezia. La sezione vuole essere una chiave di lettura della nostra città, dove sarà possibile comprendere la relazione davvero speciale che unisce Venezia con la sua Laguna. Uno degli obiettivi è inoltre quello di suscitare nel visitatore il desiderio di esplorare di persona il territorio con un gioco di rimandi tra percorso espositivo e luoghi fisici della laguna.
In quest'ottica il Museo ha accolto molto favorevolmente la proposta di collaborazione dei Lazzaretti Veneziani per la realizzazione di un percorso naturalistico sull'isola del Lazzaretto Nuovo. "Il Sentiero delle Barene" è una passeggiata, adatta a tutti, che si sviluppa per circa un chilometro attorno alla cinta muraria dell'isola ed è attrezzata con dodici pannelli divulgativi sull'ambiente di barena. Questo costituisce per il Museo un primo tassello nella realizzazione del "museo diffuso" che vede nell'isola del Lazzaretto Nuovo e più in generale nell'Ecomuseo un partner ideale con cui condividere gli obiettivi di conoscenza, salvaguardia e valorizzazione culturale della nostra città e della sua laguna.
DONTSTOP ARCHITETTURA
All’inizio degli anni Duemila, quando con il collettivo attualAmente facevamo le nostre battaglie cittadine di attivismo culturale dal basso per ridefinire un’identità locale veneziana capace di dialogare con la globalizzazione senza soccombere, ci siamo resi conto che per far sopravvivere la città bisognava tornare a viverla partendo dalla Laguna. All’epoca, nelle istituzioni cittadine e nelle università, ci lasciavano liberi di agire nella marginalità, perché il centro del dibattito era ancora incentrato sui temi socio-politici cari al Novecento. In quegli anni di turbocapitalismo urbano abbiamo osservato impotenti la dismissione e la privatizzazione con cambio di destinazione d’uso di molte isole della Laguna: San Clemente, Sacca Sessola, la Grazia, San Secondo etc.
Solamente tre esperienze si differenziavano: la VIU a San Servolo con un grande investimento pubblico, la Certosa con un’operazione di supporto a nautica e business locale, e il Lazzaretto Nuovo, in cui due associazioni da anni sviluppavano un progetto culturale di qualità, capace di mantenere accessibile - aperta alla città e quindi viva - una delle isole più affascinanti di Venezia. Un progetto che ha conservato non solamente uno spazio, ma un pezzo di identità collettiva, sapendola sempre innovare con grande modernità. Un progetto legato alla biografia stessa delle persone che lo animano, che si avvicendano per alimentarlo nel tempo, che si adatta e si rilancia ogni anno (inutile citare il valore emblematico che ha avuto durante la pandemia). Il Lazzaretto Nuovo è da un certo punto di vista un simbolo di tutta la Laguna: qui si sente come non mai la dimensione dell’arcipelago e del necessario rapporto con la comunità, e all’interno di questo sistema di relazioni è un luogo unico di qualità rimaste, che oggi può insegnare e raccontare.
Oggi abito anche a Milano e con Dontstop Architettura lavoriamo in tutto il mondo. Tuttavia uno dei progetti a cui sono più affezionato rimane la straordinaria occasione di collaborare con il Lazzaretto Nuovo per estendere il percorso di visita alle barene circostanti con il “Il Sentiero delle Barene”. Contribuire al presente e al futuro dell’isola a 360° è per me l’esperienza più concreta di contributo e innovazione alla città: supportarne l’esperienza nella sua simbiosi inestricabile tra città, ambiente e società, significa lavorare sui temi principali della contemporaneità. [Michele Brunello]