EDUCAZIONE AL PATRIMONIO E ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE SULL'ISOLA DEL LAZZARETTO NUOVO
di Claudia Fredella (Università degli Studi di Milano Bicocca)
Se sulle orme di Hillman cerchiamo l’anima dei luoghi non possiamo non cogliere nell’isola del Lazzaretto Nuovo la perfetta crasi tra cultura e natura, tra uomo e ambiente, una rappresentazione per antonomasia di quello che i Greci chiamavano oikos, casa. Un luogo che ci spinge a pensare, e ripensare, il nostro rapporto con la comunità e l’ambiente naturale in termini di appartenenza, cura e responsabilità. Da qui nasce la vocazione del Lazzaretto Nuovo a farsi promotore di percorsi di educazione al patrimonio e allo sviluppo sostenibile che offrano ai pubblici, di ogni età e provenienza, un'esperienza densa di significati sul territorio, entrando in relazione con la storia, la natura, la comunità che lo abita.
Il rapporto tra scuola e territorio è fondamentale nello sviluppo di una cittadinanza attiva e partecipativa e nel promuovere, in particolare nelle giovani generazioni, l’abitudine a relazionarsi con il patrimonio culturale e ambientale con consapevolezza. In questa cornice si inserisce la proposta, strutturata in seno al progetto Climax Change, di un kit didattico, a disposizione delle scuole che intendono visitare l’isola, pensato per rendere gli studenti attivi co-costruttori del proprio sapere.
Il kit intende promuovere il dialogo tra i diversi saperi, della scuola e del territorio, prima, durante e dopo, la visita in isola, che diviene così un’ambiente di apprendimento autentico, intrinsecamente transdisciplinare, dove gli studenti potranno, supportati dagli insegnanti e dagli educatori museali, condurre ricerche per affrontare questioni socialmente vive - la pandemia, l’emergenza climatica, la sostenibilità ambientale, la conservazione del patrimonio storico e artistico - in una dimensione dialogica tra locale e globale.
Il kit è stato pensato per promuovere un’attivazione degli studenti sui temi sopracitati e vengono forniti dei materiali agli insegnanti per supportare gli studenti nelle loro ricerche, mettendo in atto quel processo di scaffolding psicologico e pedagogico di cui parlava Bruner, fornendo l’impalcatura all’interno della quale bambini e ragazzi si possano muovere in autonomia e costruire saperi e competenze.
Esempi di outdoor education in isola nel maggio 2022: dalle elementari alle università.
Il kit è strutturato con un’impronta ludica, come un gioco da tavolo, con un “tabellone” costituito da una planimetria muta dell’isola e delle carte indizio con immagini dell’isola, che intendono stimolare la formulazione di ipotesi interpretative del suo patrimonio storico, artistico e naturale che andranno poi verificate sul campo.
L’insegnante divide la classe in piccoli gruppi e distribuisce a ciascun gruppo alcune delle carte, che sceglie sulla base dei diversi argomenti che desidera affrontare. Ad esempio, affinché lavorino sul sistema di quarantena delle merci può assegnare a un gruppo le carte con le scritte parietali all’interno del Tezon Grande, l’arco murato, la tazzina ottomana e a un altro gruppo; per affrontare più nello specifico il tema della peste e le misure di limitazione del contagio darà le carte con il medico, la pipa, il memento mori. Ai gruppi viene lasciato un tempo per osservare in autonomia le carte e cercare di capire cosa vi sia rappresentato e dove posizionarle sul tabellone. Sulla base di quanto emerso dai lavori dei vari gruppi, si stileranno una serie di domande, dubbi e curiosità che troveranno risposta durante la visita in isola - si potrà strutturare una vera e propria intervista da fare all’esperto o immaginare di essere una troupe che deve realizzare un documentario - e l’uscita sul territorio vedrà così gli studenti attivi costruttori dei loro apprendimenti.
Questo modus operandi ingaggia studenti e insegnanti in una ricerca autentica delle tracce del passato che il territorio conserva, in un dialogo costruttivo con i saperi di cui il territorio stesso è portatore.
Si riconosce appieno il ruolo che può giocare l’educazione al patrimonio, in un’ottica di formazione permanente, nella costruzione di un’identità che si radica nella specificità del luogo ma è al contempo inclusiva, nello sviluppo di un senso di appartenenza alla comunità che spinga davvero a recuperarne il significato etimologico, motivando il singolo a condividere con gli altri il proprio munus, dono, che se messo in comune contribuisce al benessere della comunità tutta.
L'articolo è stato pubblicato nel numero di maggio 2022 del magazine de La Biblioteca delle Isole (rubrica "L'Argomento").
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Il kit didattico presentato a maggio 2022 come caso-studio nel seminario Ecologie storiche in una prospettiva didattica del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione dell'Università degli Studi di Milano Bicocca